Luna Park
Quando ero ‘n pischelletto
Me ricordo er pomeriggio
La scodella cor giacchetto
In sella a un Sh grigio
Imboccavamo lo stradone
Co’ la comitiva appresso
Era l’Eur la direzione
E non succedeva spesso
Eravamo spensierati
Se divertivamo un mondo
Pe’ ‘na giostra fomentati
L’amicizia come sfondo
De sabato l’uscita
L’aspettavamo ar varco
Gioventù ribelle e unita
Che se sfoga dentro a ’n parco
Me viè ‘n mente: er più viziato
Co’ lo zucchero filato
Invece ‘n altro grande e grosso
Vò fa centro ar pesce rosso
Er più duro che se impanica
Sulla ruota panoramica
Mentre quelle più discusse
Eran le montagne russe
Ogni tanto flash-back lenti
De episodi che ho rimosso
Se ripenso a quei momenti
C’ho la pelle d’ oca addosso
Er Pinto, 2012
Componimento originale de Er Pinto dei Poeti der Trullo: un gruppo di sette ragazzi del quartiere Trullo, alla periferia di Roma. Un movimento che parte dalla periferia e si diffonde e si espande attraverso la rete. Una mentalità metro-romantica, con una forte componente urbana.
Molto bravo Er Pinto, mi ha fatto ricordare tante domeniche da ragazzino. Mi piacerebbe conoscere te e il tuo gruppo, come vi contatto?
I poeti der Trullo li trovi su FB:
https://www.facebook.com/pages/Poeti-der-Trullo/137388032954394?fref=ts.
Sono molto bravi. Buona lettura :)
Ti ringrazio
Veronica Sartiano Serena Conte Fabiana Rosetti
bei ricordi …pure io ci andavo sempre.
Grande!!!
bella!
Che peccato…..sapete cosa sia successo?
l’ente EUR non ha rinnovato i contratti,cosi’ mi pare si dicesse…io ho fatto appena in tempo a portarci i miei figli…dopo l’oblio…
e già, quanti ricordi…
CHE FINE FANNO I LUNA PARK
Perche’ hanno torto er luna park dell’ Eure ( Eur..)?
Che male ve faceva ,dite, sor sindaco e a quanti artri e artre?
E le azalee alla scalinata de Piazza De Spagna?
Ve davano fastidio pure quelle?
E la campagna romana
adesso solo monnezza ,cemento e traffico?
Se rinascheno l’ antichi romani
ve danno in pasto a li leoni
pe’ tutto er male che avete fatto a Roma
e a li romani..
Roma bella mica e’ cosi’ bella senza le cose belle,
che a quanto pare ignorate o nun ve ne ‘mporta.
E li romani de Roma e le romane de Roma ?
Li popolani e le popolane?
Perché’ ‘ nun ce rispettate ?
Che brutta gente che sete !
Ammazza ,aho ,che razza de gentaccia.
E mica m sta bene!
Politici,pubblici amministratori,direttori,
soprintendenti,dateve ‘ na carmata.
Fateve cura’ er ceevello.
Noi semo gent da rispetta’ ,da onora’
e no da comanna’ o da martratta’!
Voi co li quatrini(tanti) e la puzza sotto er naso
comannate , decidete,fate come ve pare ..
decidete tutto , come durante er fascio fate
o peggio ancora. Si’,o so,la guera.Brutta storia.
Ma io so nato nella Resistenza.In borgata so’ nato.
E le piccole cose belle me piaceno . La natura,
la storia nostra de popolo che rennete infelice
voi nun la vivete e qundi nun la sapete.
Mejo cosi’!
senno’ ce portate pure lei ar DSM o in priggione.
(- Una poesia in dialetto romano,
di Vladimiro Rinaldi (Rinaldi e Ranuzzi)
E della natura de roma e de
Noi in mezzo ar cemento brutto de Roma della povera gente